domenica 13 settembre 2009

stíchos


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She writes:

Sentivo che se non avessi scritto, nessuno mi avrebbe riconosciuto come essere umano. La scrittura allora, era la mia sostituta, se non ami me, ama quello che scrivo, amami per questo.
E' molto di più: un modo per ordinare e riordinare il caos dell'esperienza.
Non sei più la stessa, dopo. E' un vaso di Pandora: non c'è più niente di semplice.

E' vero, piccola Plath, la scrittura è un secchio di sangue che cola da un assito sbrecciato, dal buco di una membrana di bitume e polimeri. E' l’ignoto svelato che mormora e bisbiglia e chiede ascolto assoluto. Ma è anche lo straccio che assorbe e trattiene tonnellate di atomi, detti pensieri. Così, nascondiamo piccoli semi dorati  nelle parole di pietra, simbolizziamo desideri e inibizioni cercando (come un devastante remare nel mare in tempesta) demoni o angeli pietosi che disvelino le nostre ruote di pavone, le inani inadeguatezze agli standards comuni.
Che giocherellino con le pietre, come un gingillo innocente di bimbi, frantumandole, per farne sabbia che danza nel vento.  Resteremo sempre piccoli pesci marini contro fondali di perle grezze, contro (o verso) amore e furore.
C'è chi nasce per amare, chi per essere amato. Qualcuno ha poi la fortuna di essere predestinato ad entrambe le cose, contemporaneamente. E' bene che tu lo sappia, mia cara, nessuna scrittura ci protegge dagli incubi. Ma ogni scrittura può essere una fede nuziale. O una carezza, sul cuore fragile.

15 commenti:

Stefy71 ha detto...

Un modo per ordinare e riordinare il caos dell'esperienza. La scrittura è anche questo si e spesso ha un valore terapeutico. Bella.

apepam ha detto...

2*

:))

Morfea77 ha detto...

quel vaso...ha un gran potere a volte.
e la scrittura è il pane.

apepam ha detto...

non sei più la stessa.
dopo.

*

Morfea77 ha detto...

http://www.youtube.com/watch?v=L6MFrYeCt_E

SorayaSerena ha detto...

Vero....ma può anche regalarci dei sogni.

UnderCaos ha detto...

ma se si legge di incubi, qualcuno ne scriverà.. no?
quanto bene faccia a chi ne scrive o a chi ne legge non so.
forse lo scriverne protegge dal fatto di sapere che anche altri ne hanno e del non sentirsi soli in questo.




caosSanPinol ha parlato.

^__^

apepam ha detto...

Sylvia dice che somministra in cucchiaini omeopatici la sua intensità e passione al mondo. Poi fuma una Gauloises. Certe volte vorrei proprio darle ascolto. E’ la costanza che mi manca. Sempre in bilico su stati d’animo stretti al limite. Un’assoluta non-gestione.

*

UnderCaos ha detto...

compà.. ?

lefty333boy ha detto...

blacksea has commented on blog undercaos 10/10/2009 - 01:40

*
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apepam ha detto...

nessuna scrittura ci protegge dagli incubi.
già.

black
sea

*

apepam ha detto...

:)

!

Moi_le_Babau ha detto...

Un anno ogni dieci, LEI lo rifaceva, ci riusciva.
C'è riuscita.



[riusciremo, NOI DUE, a non far passare un altro anno prima di rifare quello che abbiamo fatto oggi pomeriggio ?!]

mon oncleeeeeeee...

utente anonimo ha detto...

E' l’ignoto svelato che mormora e bisbiglia e chiede ascolto assoluto ...

Ieri mattina, chiuso in camera, meditavo sulla scrittura; nel pomeriggio sporco due pagine scritte a mano per spiegare quello che qui leggo in un concentrato di parole che mi lasciano... meravigliato.
Meraviglia per la fame saziata da cibo desiderato non palesato.
Tom

Malensa ha detto...

La scrittura e' un modo per autorizzarsi ad esistereMa prima del Verbo c'e' il foglio bianco ...ambizione per la possibilità dell'impossibilitàuna manovra narcisisticaun ascesso nichilistauno specchio e una tenaglia .....una trappolaed un respiro.